Chi non vorrebbe pilotare un drone, fosse anche solo per pochi minuti? Sarebbe un po’ come volare, no? Che si tratti di un drone giocattolo o di un modello più evoluto, come i droni della DJI, appena ci si trova con il telecomando in mano, tutti tornano all’improvviso bambini. Oggi, la sempre maggiore diffusione di questi velivoli telecomandati, anche in versioni economiche, fa sì che tutti possano procurarsi uno dei tanti droni in commercio e provare l’ebrezza del volo, praticamente in prima persona. I droni si caratterizzano per lo più per una certa facilità d’uso. Attenzione, però, perché, se sei alla tua prima esperienza, dovresti preferire uno dei modelli di drone con telecomando dedicato, piuttosto che uno dei droni gestibili attraverso app e smartphone: questi ultimi, infatti, risultano più complessi da guidare per l’assenza di comandi fisici. Il telecomando, invece, anche in un drone economico, è dotato di due stick e di un numero variabile di pulsanti.
I comandi di cui tutti i modelli, anche un drone per bambini, dispongono sono il throttle, che consente alle pale di girare più o meno veloci e al drone di alzarsi; il pitch, per spostare il velivolo avanti e indietro; il roll, per gli spostamenti laterali; il yaw, per fare ruotare il drone su se stesso. Un drone professionale, infine, avrà anche il comando trim, per regolare l’assetto. Altre funzioni importanti sono il ritorno automatico e la headless mode. Per la prima, il drone deve essere dotato di localizzatore GPS, in modo da memorizzare la posizione di partenza; la seconda modalità, serve per regolare tutti i comandi impartiti relativamente alla posizione del pilota (anziché a quella che è effettivamente la parte anteriore del drone). I droni sono molto energivori e, quindi, la loro autonomia è piuttosto limitata: va dai 10 minuti per il miglior drone economico ai 30 massimo, per il miglior drone in assoluto. A questo si aggiungano i tempi di ricarica, che vanno dai 90 minuti alle 3 ore.
Una questione che interessa – e deve interessare – chiunque desideri far volare un drone è quella relativa alla distanza di volo. La legge prevede sia che il drone debba essere sempre nel campo visivo del pilota, sia che un’autorizzazione specifica venga richiesta alle autorità competenti prima di fare riprese in ambiente urbano. Detto questo, la distanza massima che può essere raggiunta da un drone rispetto al telecomando (e quindi a chi lo piloti da terra) è compresa tra i 300 e gli 800 metri. Fanno eccezione alcuni modelli con GPS integrato, sui quali è possibile pianificare in anticipo una rotta: in questo caso, possono percorrere anche 50 km, autonomia della batteria permettendo. A differenza di altri giochi telecomandati, un drone è sempre con telecamera: non si tratta di un accessorio. Del resto, questi oggetti volanti hanno come funzione principale (dopo quella del volo) proprio la possibilità di scattare foto e di fare riprese aeree. Generalmente, i device montati sui droni hanno le stesse caratteristiche delle fotocamere digitali: il sensore è di ½,3”, il numero di pixel varia tra i 2 e i 20MP e, nel drone migliore, si trovano funzioni come lo scatto multiplo e la personalizzazione di alcuni parametri (la risoluzione, ad esempio). Tutti i modelli, anche quelli più economici, oggi, permettono di scattare foto e di girare video in Full HD e in 4K.
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