Qual è la dimensione reale dei tuoi hard disk e SSD

28 Agosto 2023

Parole come kilobyte, megabyte, gigabyte e terabyte e le loro abbreviazioni sono conosciute e di uso comune, invece, i termini kibibyte, mebibyte, gibibyte e tibibyte e le unità di misura che rappresentano sono sconosciuti ai più.

Articolo a cura di

  • MadForHardware

Abbiamo tutti almeno una volta comprato un disco per poi scoprire che una volta collegato al PC avevamo a disposizione meno gigabyte di quelli scritti nella confezione, un disco da 1 TB, per esempio, mostra solamente 931 GB, un disco da 2 TB solamente 1,81 TB e così via.

Le ragioni di questa differenza

Questa discrepanza nella capacità dei dischi deriva principalmente dalle unità di misura utilizzate.

Parole come kilobyte, megabyte, gigabyte e terabyte e le loro abbreviazioni sono conosciute e di uso comune, invece, i termini kibibyte, mebibyte, gibibyte e tibibyte e le unità di misura che rappresentano sono sconosciuti ai più.

La principale differenza tra queste due unità di misura in termini di numeri di byte: il megabyte, il gigabyte e il terabyte sono numeri con potenza di dieci (103, 106, 109…), quindi ci sono mille kilobyte in un megabyte, mille megabyte in un gigabyte e via via così.

Il mebibyte, il mebibyte ed il tibibyte, invece, sono numeri con potenza di due (210, 220, 230…), e ci sono 1024 kybibyte in un mebibyte, 1024 mebibyte in un gibibyte e così via.

Acquistando un disco da 1 TB, si riceve effettivamente un disco da 1000 GB, ma il sistema operativo Windows ne mostra meno perché calcola lo spazio di memoria usando i bibibyte, e non i gigabyte.

Questa differenza, il gibibyte è più grande del gigabyte di 1,074 volte, crea questa discrepanza: se si dividono 1000 gigabyte per 1,074 otteniamo proprio 931 gibibyte, il numero di giga che Windows mostra per i dischi da 1 TB.

Il motivo per cui questi termini sono poco conosciuti

Ma perché Windows usa un’unità di misura differenti? E perché nessuno usa termini come gibibyte e mebibyte?

I computer utilizzano il sistema binario, ossia la codificazione numerica a due cifre, zero ed uno, per questo motivo fin dagli albori del PC è risultato sempre conveniente utilizzare i numeri in potenza di due.

Quando i computer si sono evoluti e si è arrivati al valore di 1024 byte, si è deciso di chiamarlo impropriamente kilobyte perché il valore di 1024 byte era molto vicino al valore di 1000 byte, inaugurando la nomenclatura che si basa sulle potenze di dieci.

Questa scelta è stata fatta al tempo dai principali produttori di computer, ha creato confusione ed ha portato le persone ad utilizzare i termini come megabyte e gigabyte per indicare sia i numeri con potenza binaria che quelli con potenza decimale.

A questo punto, per fare chiarezza, è intervenuta l’IEC, l’Organizzazione Elettronica Internazionale (International Electrotechnical Commission), che si occupa di definire gli standard, introducendo delle nuove abbreviazioni da utilizzare per i numeri con potenza binaria, in modo da non fare confusione con quelli decimali. È stata quindi creata una nomenclatura, semplicemente inserendo le lettere “bi” di binario alla nomenclatura precedente, e coniando i termini “kibibyte”, “mebibyte” e gli altri già elencati.

Ma se questa distinzione è stata fatta, perché viene ancora utilizzata l’unità di misura sbagliata da Windows?

Il problema è che questa nuova nomenclatura non ha mai preso piede tra i consumatori e questo ha spinto i produttori a continuare ad utilizzare l’unità di misura con potenza decimale. Nel corso degli anni la capacità dei dischi è aumentata a dismisura e quello che prima era una differenza minima e trascurabile tra, per esempio 1024 byte e 1000 byte, è diventata notevole: più è grande il disco e più risulta evidente questa discrepanza tra le due unità di misura.

A partire dal 2009 Apple ha adottato le unità di misura corrette. Se infatti si sta usando una macchina di casa Apple, molto probabilmente, il numero di gigabyte che compare sulla confezione del disco coinciderà con quelli mostrati a schermo. Su Windows, invece, l’unico modo di vedere la capacità corretta di un disco è quello di aprire la finestra delle proprietà di una cartella o di un file e verificare il totale esatto di byte.

Perché Windows non si adegua, così come ho fatto Apple? Alcuni rispondono a questa domanda affermando che Windows utilizza da sempre le etichette binarie ed un cambiamento potrebbe portare a problemi di stabilità del sistema operativo. Reputo questa risposta poco corretta, perché sarebbe sufficiente cambiare l’unità di misura mostrata all’utente all’interno del menu esplora risorse. In questo modo, la capacità dei dischi verrebbe visualizzata nella maniera corretta, in quanto il sistema operativo potrebbe continuare ad utilizzare le etichette binarie per tutti i suoi calcoli.

Al di là della differente unità di misura utilizzata da Windows per mostrare le capacità dei dischi, esistono altre motivazioni per cui un disco potrebbe mostrare una capacità di archiviazione inferiore a quella prevista. Una di queste è la presenza di partizioni nascoste: la maggior parte dei computer assemblati, per esempio, vengono forniti con una partizione di ripristino nascosta che renderà la partizione principale del disco più piccola.